All’estremo sud dell’Angola Medici con l’Africa CUAMM è presente dal 2000 a sostegno dell’ospedale di Chiulo, unica struttura della provincia del Kunene ad aver fornito assistenza sanitaria durante la guerra.

Uscita nel 2002 da una guerra civile trentennale tra il Movimento popolare per la Liberazione dell’Angola (MPLA) e l’Unione Nazionale per l’Indipendenza Totale dell’Angola (UNITA), che insieme avevano invece ottenuto l’indipendenza dal Portogallo nel 1975, l’Angola oggi sta vivendo un periodo, non facile, di ricostruzione. Nonostante le ricchezze derivanti da petrolio, gas e diamanti, è uno dei Paesi più poveri del mondo con un debito estero di 9,6 miliardi di dollari nel 2007; secondo l’indice dello sviluppo umano si colloca al 160º posto su 177 nazioni (UNDP 2007).
In Angola i bambini costituiscono il 60% della popolazione e il tasso di mortalità infantile è il secondo più alto al mondo, con 260 decessi ogni 1.000 nati vivi, entro il quinto anno di vita (Rapporto Unicef 2007). Il tasso di mortalità materna è stimato in 1.700 casi ogni 100.000 parti.
Il Paese ha un alto tasso di incidenza di malattie quali malaria, tubercolosi, malattia del sonno, oncocercosi, lebbra e malattie diarroiche e respiratorie. Tra queste la malaria è la prima causa di morbilità e mortalità e colpisce l’intera popolazione, in particolare i bambini sotto i 5 anni e le donne gravide. Circa il 35% di tutti i casi e il 70% di tutte le morti riportate annualmente per malaria (stimate attorno a 35.000), si verificano in bambini sotto i 5 anni.

ChiuloL’Ospedale di Chiulo, Provincia del Kunene, Municipio di Ombadja
L’Ospedale della Missione Cattolica di Chiulo fu fondato nel 1954 dalle Suore Medico Missionarie di Maria, irlandesi. Le suore lasciarono la gestione della struttura alla Diocesi nel 2000. L’Ospedale ha da sempre assunto un ruolo fondamentale nella provincia in quanto era l’unico funzionante durante il tempo della guerra. Medici con l’Africa Cuamm ha cominciato a lavorare a Chiulo alla fine del 2000, chiamata dalla Diocesi di Ondjiva. Da allora attraverso la realizzazione di numerosi progetti, supportati da diversi finanziatori, l’Ospedale è ulteriormente cresciuto ed è stato accreditato all’interno del sistema sanitario della provincia del Kunene, come ospedale di riferimento.

La situazione sanitaria della zona è una delle più difficili dell’intera Angola. Oltre all’alta incidenza di HIV (10,9% nel 2005), la provincia del Kunene è flagellata da endemie di malaria, tubercolosi, diarree e infezioni respiratorie acute. L’accesso limitato ai servizi sanitari primari e secondari (sia a causa di infrastrutture distrutte durante il periodo bellico sia a causa di alluvioni e periodi di siccità che rendono impraticabili le vie di comunicazione), l’assenza di attrezzature e di beni sanitari e la mancanza di personale qualificato, rendono precario lo stato di salute della popolazione. La conseguenza è un altissimo tasso di mortalità materno-infantile: in media, ogni 1.000 nati 17 madri muoiono dando alla luce i loro figli e 26 bambini su 100 non arrivano ai 5 anni di età. L’aspettativa di vita è di 38 anni (World Health Report 2005, WHO) e il 60% dei 200.000 abitanti vive con meno di 1 dollaro al giorno. Il tasso di prevalenza di HIV/AIDS è il più alto del Paese e sfiora il 10%.
In mancanza di prospettive future (opportunità di formazione e conseguentemente di occupazione), la popolazione attiva emigra verso i centri urbani con un duplice effetto negativo: affollamento delle favelas urbane e depauperamento delle aree rurali.
I principali problemi del sistema sanitario sono:
1) limitato accesso ai servizi sanitari di base e di secondo livello;
2) mancanza di personale locale formato;
3) difficoltà nella raccolta dei dati a tutti i livelli;
5) difficoltà a garantire lavoro e formazione alla popolazione giovanile.