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La storia di Talita’Kum va raccontata insieme alla storia della sua Presidente. Giuliana Gianino non si risparmia mai, ha un animo da sempre attento al mondo delle persone che hanno bisogno.
Nel 2005, si trova a lavorare ad un progetto sulle periferie italiane, in seno alla Caritas Diocesana. Una ricerca proattiva, vera e non solamente teorica. Giuliana si ritrova ad andare a cercare le storie di Librino porta a porta.
Scopre cosi’un mondo, fatto di persone, esigenze, paure, difficolta’ e sogni, un mondo ben piu’ tangibile di quello che conosceva sin da piccola. Perche’ adesso puo’ realizzare qualcosa di concreto.
E cosi’, quando nel 2007 la Caritas italiana decide di finanziare uno dei progetti che sono contenuti in quello studio, in quella ricerca, nasce quasi naturalmente il centro, prima come “braccio” della Caritas, poi come associazione Culturale indipendente. Il fulcro e’ la cura degli anelli della catena piu’deboli, i bambini e le donne. Il disagio che e’ spesso focolaio della delinquenza minorile nasce dal sentimento di abbandono. Librino e’un quartiere dove vince il cemento, dove – racconta Giuliana- “hanno dimenticato il verde, i colori. Allora a questo abbiamo pensato noi”.
E cosi’ le persone del quartiere hanno iniziato a frequentare il Talita’ Kum. Le mamme hanno fatto gruppo tra loro e adesso gestiscono come volontarie alcune delle attivita’ del pre e del post scuola. Alcune sono arrivate li’ chiedendo informazioni per i propri figli. E poi non sono andate piu’ via. Si uniscono poi una decina di volontari annui provenienti dalla scelta del servizio civile e venti giovani che spesso arrivano da Librino stesso. Il Vicepresidente Massimo e sei educatori rimasti fissi negli anni rappresentano, insieme a Giuliana, la storia della Associazione.
“Insieme a Parole di Lulu’per la prima volta cerchiamo di aiutare ragazze incinta. Siamo nel 2018, ma la fuitina – spiega Giuliana- viene percepita ancora come un mezzo per spezzare una catena, un copione di aggressività”. Invece di riuscire a fuggire, capita cosi’ che queste ragazze si ritrovino a riprodurre il copione che cercavano si rinnegare. La mancanza di servizi per neonati e gestanti fa il resto. Giuliana ricorda la filosofia di Don Milani, secondo la quale si ha il dovere di provare ad offrire a tutti le stesse possibilità. E poi, lei ci crede. Lei ci tiene. Lei sa. Lei sa che queste ragazze possono essere aiutate se hanno modo di avere un confronto, l’una con l’altra. E poi tutte insieme. Perche’ “ insieme il cuore pesa meno”.