PIEMONTE CUORE ONLUS
IL BATTITO: IL FIL ROUGE DA SEGUIRE
Il battito del cuore e’ un fil rouge da seguire. Il filo invisibile che lega ogni persona alla vita. Lo stesso filo che muove ogni istinto di solidarietà, che sta a capo del momento in cui ognuno può decidere di voler essere in grado di salvare una vita.
L’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione “Lorenzo Greco” nasce per questo. Per insegnare a grandi e piccoli delle semplici manovre che permettono di riaccendere la scintilla del cuore. Per insegnare ad utilizzare uno strumento fondamentale: il defibrillatore. Per diffondere la cultura del soccorso in cui il nostro Paese è ancora molto indietro rispetto agli standard internazionali.
“Anche tu puoi salvare una vita non è solo uno slogan ma l’idea che ha trasformato un sogno in realtà”, racconta il presidente Marcello Segre che in venti anni di volontario come soccorritore a volte è arrivato tardi. Circostanze che possono essere evitate se accanto a una persona che viene colta da un malore c’è qualcuno che sa come comportarsi, che sa che numero comporre, che movimenti fare e che ha un defibrillatore.
Così nasce Piemonte Cuore Onlus e il Progetto Vita Piemonte “guardando agli esempi in Europa e in Italia” e a città come Piacenza “che ha installato oltre 700 defibrillatori in 15 anni che ci ricorda come la sopravvivenza aumenta non solo con l’installazione di uno strumento alla portata di tutti ma con l’insegnamento fin dalle scuole al suo utilizzo”.
Ecco perché l’Associazione parteciperà alla giornata in favore dell’Infanzia Parole di Lulu’ a Poirino. Genitori e ragazzi potranno imparare a salvare una vita e a diffondere questa cultura legata alla vita e all’amore. E la vita, si sa, e’fatta di storie. Alcune meno fortunate, altre a lieto fine.
“A febbraio 2014 Lorenzo Greco, uno studente di 12 anni, ha un arresto cardiaco all’Istituto Agnelli di Torino. Il Progetto Vita ragazzi porta nelle scuole, nel ricordo di Lorenzo, il messaggio del defibrillatore come amico del cuore insieme a Nonno Mario (nonno di Lorenzo). Il suo impegno costante – ricorda Marcello – ha contribuito a installare in tre anni 400 defibrillatori”.
E poi c’è chi ce la fa: “a maggio del 2016 Flavio, un volontario del Cottolengo, ha un arresto cardiaco nel giorno del Giubileo del Malato. Solo tre settimane prima avevamo installato un defibrillatore che viene prontamente usato da una suora. Due scariche e il cuore di Flavio riparte. Ecco…grazie a quella piccola scatola avevamo salvato una vita!”.