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L’AGRIGELATERIA SAN PE’

IL GELATO E LA POESIA

“Siamo in provincia, in campagna, lontano dai centri urbani, bisogna essere motivati per venire qui. Quello che notiamo è la contentezza di poter vivere per qualche ora a contatto con la natura, in un ambiente salubre e mangiare un buon gelato”.

Anna, figlia dei fondatori dell’Agrigelateria, ci racconta una storia. Siamo nel 2000. i produttori vivono la crisi delle quote latte. “I miei genitori si chiedevano cosa potessero fare del latte in eccesso. Da lì l’idea di trasformarlo in gelato valorizzando, da una parte, l’allevamento e, dall’altra, la coltivazione di frutta”.

Come in ogni storia, bisogna affrontare una prova. Superare una difficolta’senza perdersi d’animo, per raggiungere qualcosa di bello, di buono. Qualcosa che sia migliore. Nasce così la prima azienda in Italia di questo tipo, un esempio del made in Italy che diventa eccellenza. Un luogo in cui è presente il ciclo completo: dalla produzione del latte, alla coltivazione della frutta, alla trasformazione in laboratorio. Il tutto in un grande parco “a disposizione dei bambini, delle famiglie e di tutti coloro che vogliono trascorrere del tempo all’aria aperta al costo di un gelato”.

Il 2010 è un anno importante: viene creato il teatro che permette di accogliere manifestazioni con obiettivi sociali, senza scopo di lucro. “Sarà proprio quello il centro nevralgico dell’evento Parole di Lulu’. Ospitare questa giornata dedicata a grandi e piccini rappresenta per noi una grande gioia e una grande opportunità. Mio padre in passato ha scelto di partecipare a delle missioni in Africa. Consideriamo una naturale evoluzione di una sensibilità della famiglia poter sostenere un progetto importante per il nostro territorio e per le famiglie”.

A San Pe’ c’è anche con una fattoria didattica che ospita scolaresche di ogni età a cui viene mostrato il ciclo produttivo, dallo studio della materia prima alla degustazione del gelato. “Le materie prime che utilizziamo”, riprende Anna “sono tutte di nostra produzione, noi diciamo a metro zero più che a kilometro 0″.

Non possiamo non domandare allo sguardo di Anna di raccontarci come sia stata accolta una realtà cosi innovativa, in principio.“Per noi fu una scommessa, forse una follia. Poi però ci accorgemmo subito del grande entusiasmo delle persone.”
Siamo a Poirino (To). In una location dalla natura suggestiva. In una fattoria didattica. Troviamo un teatro a disposizione di tutti. Siamo dentro una filosofia orientata al sociale e al rispetto dell’ambiente. Ora ci gustiamo un buon gelato e ascoltiamo ancora un po’ i racconti di questi folli sognatori.