FABER TEATER
LA BOTTEGA DELL’ATTORE.
Venghino signori venghino. Ecco il Faber Teater. Compagnia teatrale indipendente Vent’anni di carriera. Spettacoli (creati e prodotti) destinati al viaggio. Si va in scena in teatri, scuole, cortili, strade e piazze. Si parte da Chivasso e si arriva in tutto il mondo. Quello del Faber è un lavoro collettivo, un artigianato di gruppo in cui sono centrali la ricerca, la passione, la cura e la relazione con gli spettatori.
“Nel nostro progetto di compagnia il nostro desiderio e’ presentare non soltanto un “prodotto finito” (lo spettacolo), ma anche la ricerca, la fatica, la passione, la cura artigianale che sostiene e nutre questo lavoro. Questo il motivo per cui abbiamo scelto il nome faber, artigiano, – svelano- perché il nostro vuole essere un teatro dell’artigianato, una bottega dove imparare, studiare, cercare, stare. Parlando del nostro percorso artistico, crediamo da sempre nell’autopedagogia, nella ricerca collettiva ed individuale di un allenamento tutto nostro, di una preparazione che passa attraverso diverse tradizioni. Indaghiamo – ci svelano – in mondi vicini e lontani: dallo yoga alla danza, dall’acrobatica all’uso dei trampoli, dal canto alla narrazione, allo studio di strumenti musicali. Dal 2004 abbiamo scelto di approfondire una ricerca vocale, musicale e pedagogica con Antonella Talamonti, compositrice, formatrice, insegnante e vocalista che per vent’anni ha collaborato con la scuola popolare di musica di Testaccio di Roma. In sessioni intensive di lavoro approfondiamo le nostre capacità, la nostra consapevolezza, la nostra “musicalità”. E così sono nati spettacoli come Allegro Cantabile e Stabat Mater”.
Nel quotidiano resta sempre al centro il lavoro d’attore, il teatro di gruppo, la relazione attore-spettatore. Una compagnia alla continua e appassionante ricerca di un teatro proprio, fatto di pensiero, azione, leggerezza, idee, spettacoli, scambi, qualità e impegno.
“Guidiamo inoltre diversi laboratori per adulti e nelle scuole, consapevoli del valore pedagogico del teatro”. Inizia ad esserci molto chiaro il perché faranno parte del programma della giornata del 2 settembre 2017. Ma in fondo la domanda e’rituale, l’abbiamo rivolta a tutti e i riti si sa, prima di una rappresentazione, vanno rispettati. Quindi, diteci anche voi.. Cosa vi porta qui? “Un caro amico, – rispondono -che ha partecipato all’edizione 2016 di Parole di Lulu’, ci chiama un giorno e ci racconta che cosa rappresenta la Fondazione. Ci dice che per il 2017 l’evento si sarebbe svolto in Piemonte. Non è servito altro: abbiamo subito pensato “SI’!”. Avevamo peraltro per anni partecipato ad un progetto di letture, racconti e musica nelle corsie dell’Ospedale Pediatrico Regina Margherita che coinvolgeva anche Casa Ugi. Abbiamo spesso cantato e raccontato per gli ospiti della casa, piccoli e grandi provenienti da molte parti del mondo, quindi ci è sembrato naturale bello e giusto partecipare!”. L’intervista e’finita. L’emozione invece resta. Come il sottile dubbio che l’amico misterioso che li ha convocati possa essere Superman. Ma questo e’un dettaglio da intenditori.
Cercare (i video dei Faber Teater su You Tube) per credere.